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La spazzatura è la vera protagonista di questo romanzo breve: mai direttamente presente in scena, è inesorabilmente richiamata nei discorsi e nei timori di Francesca, la deuteragonista della vicenda, come potrebbe esserlo uno spettro inquietante dell'infanzia, di cui si vorrebbe che non ci apparisse mai. Il mondo rischia di diventare un'immensa pattumiera il cui fetore potrebbe uccidere l'umanità e cancellarne ogni traccia. Ed ecco che donne e uomini di buona volontà si riuniscono in alberghi favolosi per trovare una soluzione al problema: a pochi chilometri di distanza da queste oasi - nella penisola sorrentina - tutte vetrate trasparenti e giardini lussureggianti si ergono montagne d'immondizia e puzzolenti falò di protesta. E Francesca è cosciente di questa situazione pronta ad esplodere.