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Un giovane medico del XVIII secolo appartenente a un nobile casato di Sersale, un paese del Catanzarese, onora la sua professione e le sue origini attraverso la sperimentazione di un metodo innovativo e personale per contrastare una delle malattie tra le più terribili della storia: il vaiolo. Studio, talento per l'arte medica e una forte passione sorreggono questo giovane, Antonio Casolini, che diviene degno figlio della sua terra e patrimonio per tutta la popolazione dell'epoca e per i posteri. E proprio un altro figlio di quella nobile terra, il dottor Vincenzo Valente, riprende tra le mani il suo Saggio sopra il vajuolo e lo traduce in italiano contemporaneo affinché quell'opera possa ancora insegnare e trasmettere saggezza e conoscenza in un'epoca, la nostra, che necessita di ricordare questo pioniere della Medicina simbolo di un'intera categoria, ponendo l'attenzione su un tema oggi quanto mai discusso, quello della vaccinazione dei morbi che continuano a mietere vittime in tutto il mondo.