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"Questa mia grammatica della lingua napoletana vuole essere un ulteriore omaggio a Napoli, una città meravigliosa, ma ingrata, da sempre, proprio con chi le offre il cuore. Il grande Eduardo soleva dire "fuitevenne!", esortando gli artisti partenopei a trasferirsi altrove, perché il loro talento venisse riconosciuto. Grazie alla sua bellezza, ma, soprattutto grazie ai suoi grandi artisti, questa città si è conquistata una fama mondiale. Adesso, però, che la canzone napoletana vive soltanto di ricordi, adesso che il teatro napoletano sta languendo, la lingua napoletana rischia di finire completamente dimenticata dalle nuove generazioni e già il suo lessico va sempre più impoverendosi. Di qui l'idea di scrivere un manuale originale di facile consultazione, semplice, pratico e completo per chi volesse approfondire la conoscenza della lingua napoletana, per chi volesse impararla del tutto, per chi - emigrato altrove - non volesse dimenticarla. In appendice, tanto per gradire, 'Un pizzico di poesie', sempre mie, tutte in napoletano." (Colomba Rosaria Andolfi)