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Nella Signa di fine Ottocento, il nome Cinelli era sinonimo dell'industria del cappello di paglia, celebre in tutto il mondo. Delfino, membro di quella rinomata famiglia, grazie alla sua padronanza della lingua inglese, per anni si occupò dei rapporti con il mercato estero finché, improvvisamente, non decise di dedicarsi a tempo pieno - e con successo - all'amore della sua vita, la scrittura. Poeta, ma soprattutto romanziere e ricercato traduttore (con Elio Vittorini tradusse i racconti di Edgar Allan Poe), frequentò figure del calibro di Bernard Berenson, Luigi Pirandello e Marta Abba. Alberto Moravia - incontrato durante le riprese del film di Mario Soldati "Tragica Notte", tratto dal suo romanzo "La Trappola" qui ripubblicato - lo descrisse come uno dei pochi intellettuali ad avere una chiara visione dell'Italia dell'epoca. Un letterato che, sfuggendo alle definizioni e agli incasellamenti, affascina, incuriosisce e offre ancora spunti di riflessione.