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Tra il 1976 e il 1983 in Argentina si compì, ad opera dei vertici militari e politici dello Stato, un sanguinoso crimine contro l'umanità. Oltre trentamila, tra donne e uomini, dissidenti e presunti tali, furono eliminati da una macchina omicida che, dopo aver usato violenze inimmaginabili, ne decretò la sparizione negando ogni basilare diritto. Madri di Plaza de Mayo, l'associazione costituita dalle madri di quegli scomparsi, i desaparecidos, continua ancora oggi la sua battaglia invocando giustizia. Francesca Sassano fa emergere il dramma straziante di quelle donne attraverso un racconto lucido e storicamente attendibile, che nella forma del romanzo dilata gli echi di dolore, gli interrogativi di una moltitudine, l'indifferenza generata dal terrore, l'incredulità del resto del mondo. Per non dimenticare, affinché "il silenzio non sia mai comoda benda sugli occhi, né punta di ferro sul collo".