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Sapevate che la maggior parte delle più alte vette Dolomitiche sono raggiungibili con scalate relativamente facili di 2° al massimo 3° grado? Si chiamano "vie normali". In realtà dovrebbero chiamarsi "Vie Grohmann". È il nome dell'alpinista viennese che a poco più di vent'anni, nella seconda metà dell'ottocento, le ha conquistate, sfidando l'incredulità dei valligiani. Una volta tornato a valle scriveva: "È stato molto più facile di quanto immaginassi". In verità per quei tempi non erano affatto facili, e non sono elementari nemmeno oggi, con certe pareti verticali e il labirinto di camini in cui è difficile orientarsi. Ma era un tipo così, un "antieroe", che si era preso la fissa di far capire che le Dolomiti valevano quanto le Alpi Svizzere, allora molto di moda tra gli inglesi. Per questo le ha esplorate dove ancora non c'erano i sentieri, le ha vinte e raccontate. La storia di questa sua avventura è l'occasione per rivedere "diversamente" questo giardino che ormai vengono da tutto il mondo ad ammirare. E probabilmente trarne suggerimenti per nuove escursioni e scalate.