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Gli orrori dei combattimenti fra gladiatori e delle belve spinte a sbranare vittime innocenti, i massacri perpetrati dal militarismo romano, i coltelli vendicatori dei congiurati: il drammaturgo gotico Ulisse Barbieri (1841-1899) in questi quattro atti propone una cruda lettura degli esiti cui conduce sempre, in ogni momento storico, il delirio di potere. Armata di un linguaggio metodicamente spietato e tagliente, l'opera del 1879 si rivela anche e soprattutto una critica al nascente colonialismo dell'Italia postunitaria.