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"Le cicatrici d'oro" è un romanzo storico ambientato in Sicilia a metà degli anni Sessanta, prima dell'onda ribelle dei moti studenteschi. Rita è moglie e madre ideale nella Palermo borghese degli Anni Sessanta quando, improvvisamente, il suo mondo ovattato va in pezzi. Annientata da regole morali che prevalgono sui sentimenti, suoi e delle sue bambine, la protagonista inizia a registrare segnali remoti che finiranno per indicarle una via di riscatto: otto giovani donne strappano il monopolio maschile alla Magistratura, mentre il coraggio di una ragazza di Alcamo, Francesca Viola, porterà alla lenta riformulazione del diritto di famiglia. Rita ritrova la forza delle sue cicatrici adolescenziali, ma anche il conforto degli studi universitari, che decide di approfondire per tentare un'impresa quasi impossibile. Inizia così lentamente, sottotraccia, la sfida per diventare una donna determinante e per suggerire una prospettiva alternativa alle sue figlie. Sullo sfondo si avvertono i prodromi dell'ondata riformatrice del Sessantotto e dei movimenti femministi.