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Nel "La scuola come la vorrei" l'autrice non ci rappresenta il suo modello di Scuola consegnandoci un nuovo scritto che disponga orari, discipline, banchi, libri in modo possibilmente originale rispetto ai fiumi di parole che hanno preceduto le sue. Il sottotitolo allora diventa illuminante: "la voce dei bambini nel silenzio". Sono i bambini infatti a raccontarci la "Scuola come la vorrei", un non luogo dove la maestra è la direttrice di montessoriana memoria che, in cabina di regia, osserva, impara ad ascoltare i suoi alunni e si esercita in una palestra di umanità, in cui nessuna metodologia può compensare "un'assenza di presenza".