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Non si tratta d'un sussidio; è uno strumento per realizzare un diritto: quello di vivere in condizioni dignitose. Essendo universale e incondizionato, il reddito di base evita i danni morali e psicologici legati alla stigmatizzazione sociale nei confronti dei percettori di sussidi. Per la sua introduzione, il maggior cambiamento deve realizzarsi nella nostra testa e riguarda concetti e valori finora inamovibili: la credenza sul valore che sarebbe da darsi alla cosiddetta etica del lavoro e quella che fa credere che sia la beneficenza la soluzione della povertà e sostituto della giustizia sociale. Il libro, non si limitata all'analisi teorica dei benefici scaturenti dall'introduzione del reddito di base, a riportare gli esperimenti già svolti in passato nel mondo, ad affrontare il tema delle presunte controindicazioni, ma, soprattutto, si propone di rispondere ad alcune necessarie domande: quali, e quanti, sono i beneficiari dell'assegnazione? Qual è l'importo da garantire loro? Come finanziare la copertura del costo?