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Il divenire della vita e del mondo non è predeterminato né già scritto. I potenti hanno sempre sostenuto che il presente da loro edificato ed imposto è il solo quadro di riferimento possibile della storia. Al di fuori non c'è alcuna salvezza, alcun altro futuro. La storia dimostra tutto il contrario. Essa è stata fatta dalla voglia del vivere, dalla ricerca della libertà nella giustizia e dignità di tutti, dal desiderio di essere costruttori del divenire secondo le proprie capacità, immaginazioni e desideri. L'utopia è il soffio ispiratore della forza degli esseri umani, soprattutto dei più deboli, degli emarginati, degli esclusi. Non è un pensare fittizio, inutile, ma è un essere ed un agire alla base dei cambiamenti della vita e del mondo. Insieme, ventinove persone, uomini e donne, giovani e anziani, portatori di esperienze differenti ed abituati a linguaggi ed azioni plurali propongono di riaffermare che la matrice prima dell'azione degli esseri umani è la costruzione di un mondo migliore, più giusto, più partecipato, liberato dalle prepotenze e dalla violenza dei gruppi dominanti locali e mondiali.