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Il presente studio compie non solo il tentativo di "psicoanalizzare" la musica, ma anche e soprattutto quello di "musicalizzare" la psicoanalisi, attraverso un continuo gioco di rimandi tra la teoria e l'esperienza estetica. Mentre gli strumenti psicoanalitici illuminano aspetti strutturali tanto della forma quanto dell'esperienza musicale, l'impiego metodologico di categorie musicali contribuisce a porre in luce alcune insufficienze del modello freudiano e a evidenziare la maggiore credibilità del modello relazionale sviluppato dalla scuola inglese delle relazioni oggettuali. La situazione attuale, corrispondente all'epoca della tecnica e alla "nuova musica" di Adorno, viene in particolare interpretata come dissoluzione del "fenomeno transizionale" teorizzato da Winnicott, tanto dal punto di vista antropologico quanto da quello strettamente musicale. Nel testo, esso stesso strutturato nelle forme di una composizione, sono inoltre presenti tre variazioni sul "tema" originario, nelle quali compaiono in contrappunto con il testo principale riferimenti esplicativi e contributi di altre discipline, come la filosofia analitica della musica, la fenomenologia, l'antropologia, le neuroscienze.