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"C'è qualcosa di provocante e misterioso nella scrittura di Alessandro Russo. Qualcosa che non arriva subito, a una prima lettura, ma che si coglie leggendo più volte le sue poesie, sfilando le parole, una ad una, facendosi penetrare dal verso. Ci sono le donne e le loro vite: Eva, Ramona, Angelica, Lola, Maria, Aradia, a cui l'autore dedica parole d'amore, con gli accordi della gioia e del dolore. Ci sono le fughe, i tormenti e i tornanti, le prospettive perdute, ma anche i sorrisi del corpo e dell'anima, i venti di meraviglia, e le voci riflesse di persone e pensieri vicini e lontani. C'è il mare, che a volte salva, a volte ferisce, con le sue onde a cui si affida la sorte...". (Dalla Prefazione di Maria Zanolli)