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"Così come in 'Mentre seguivo Orfeo', anche in questo secondo romanzo, Marisa Miozzi ci offre testimonianza dell'evoluzione nel modo di vivere l'esistenza, di vedere il mondo e di concepire il tempo, la letteratura (con i suoi eterni e ineffabili fantasmi), la filosofia e le relazioni personali, da parte di due grandi effimeri protagonisti di un amore, lei e lui, legati da un rapporto complesso e articolato, ricco di spunti e riflessioni che toccano corde di assoluto rilievo nella storia non solo della letteratura, ma del pensiero contemporaneo. Se il sogno è il moto silenzioso dell'anima di notte, le mille e una storia di questo romanzo rappresentano il giorno dell'anima, il passaggio, il segreto illuminato e il varco, per la Grande Nave Volante sullo strato barboso dell'abitudine ferma, circoscritta, prevedibile". (Paolo West)