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"Non ha formule spicciole da consegnare al lettore, Gianluca Gobbato, la sua è una ricerca di pensiero nel deserto delle nostre solitudini, operata con parole che non sgomitano mai, che rifuggono la bella frase a effetto: No sté vignirne a domandàr parché / incuòino xé compagno tal pensàr / el viver (Non veniteci a domandare perché / oggi non è uguale al pensare / il vivere) [...] In questo iato la parola vi si insinua, e germoglia, come quelle pianticelle che, tremolanti fioriscono negli interstizi fra una pietra e l'altra, nelle crepe del nostro tempo".(Dalla prefazione di Fabio Franzin)