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"Nella sua opera My Name, Walter Valeri si impossessa del potere dell'haiku di costruire ponti e collegamenti tra le sensibilità poetiche; in questo caso tra quella italiana e quella americana, incorporandone la forza da entrambe. La fonte della singolarità di questa raccolta si trova nella combinazione di rappresentazioni sottili, quasi tattili, e del loro inquietante tono elegiaco [...]." (Dalla prefazione di Judson Evans)