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In "Quando il diavolo ci mette la coda. Fatti, fattacci e di tutto un po' al ritmo di samba e bossa-nova" l'autore ha voluto descrivere gli eventi accaduti a uno dei protagonisti, oltre che a quelli del Brasile, a partire dall'anno 1950. Felice Colombo, questo è il nome del personaggio in questione, giunge in America Latina alla vigilia di un incerto periodo storico e politico del dopoguerra brasiliano, poco conosciuto agli italiani rimasti in patria. Nel racconto si intrecciano i fatti personali di Felice e quelli pubblici del Paese nel quale ha deciso di emigrare,ma anche di altri due italiani. Uno di questi è Maurizio, nipote milanese di Felice, che si trasferisce in Brasile per accudire lo zio giornalista negli ultimi anni della vita di questi, divenendone anche l'unico erede. L'altro si chiama Enrico, amico di Maurizio, anch'egli lombardo e appassionato accanito di musica popolare brasiliana. Il racconto romanzato racchiude un gustoso pot-pourri di situazioni, talvolta improbabili che avvengono sotto le stelle della Croce del Sud. Interessante è la sintesi di quanto accaduto nella politica del Brasile dopo l'indipendenza dal Portogallo fino ai giorni nostri.