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Il 1922 fu l'annus horribilis del movimento operaio italiano, fra reazione di classe (licenziamenti, ricatti salariali, attacchi alle conquiste dei lavoratori) e imperversare della violenza fascista, tollerata quando non sostenuta dagli apparati statali del Regno (magistratura, forze dell'ordine). L'anno si chiuse con la marcia su Roma e l'ascesa al potere di Mussolini, ma i giornali "sovversivi" dell'area Firenze, Prato Pistoia non arrivarono a registrare tali eventi poiché già a luglio (cioè prima del fatale fallimento dello sciopero legalitario contro il fascismo) le loro voci - radicate nel territorio e nella vita del movimento proletario - si erano spente. Il presente lavoro analizza gli ultimi mesi di vita di queste testate socialiste e comuniste, impegnate a difendere le ragioni dei lavoratori e a informare i militanti sul complesso di attività politiche, sindacali, amministrative, mutualistiche (con un attento sguardo anche al quadro nazionale e internazionale) delle forze proletarie.