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Il testo di James Conant sulla dialettica del prospettivismo dimostra la complessità della filosofia di Nietzsche, la molteplicità dei suoi esiti, nonché l'infondatezza di ogni posizione riduttiva e strumentale. Nodo nevralgico del testo è costituito dall'evoluzione interna al pensiero Nietzschiano da una versione soggettivistico-convenzionalista ad una più matura della natura di prospettivismo in cui viene ripristinata una peculiare "devozione alla verità". Fanno eco a questa evoluzione, relativa alla ricorrente diatriba tra fatti e interpretazioni, personaggi come Bernard Williams e Hilary Putnam, tra i maggiori filosofi analitici contemporanei. Una ricostruzione del pensiero Nietszchiano che giunge sorprendentemente da oltre oceano, capace di elaborare la celebre affermazione del filosofo tedesco: Chi interpreta? I nostri affetti.