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"Come bisce d'acqua" nasce quasi per caso a fine estate 2015, raccordo di una vita divisa tra i portici bolognesi e il mare, e proprio in riva al mare trova il suo compimento, inevitabilmente. La silloge si snoda seguendo il flusso di una giovinezza in perenne migrazione, che nel suo evolversi incrocia la storia di conchiglie e paguri, racconta di notti insonni e gelsomini autunnali, fino alla nuova e ultima muta estiva sugli scogli del Salento, simbolo di una coscienza rinnovata e presente a se stessa. Divisa in più parti tra prosa e poesia, si chiude con l'intima dedica a Pier Paolo Pasolini, con il quale l'autrice condivide da sempre una profonda "corrispondenza d'amorosi sensi".