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"Non mi resta sempre facile apprezzare chi si racconta con linguaggio poetico: qualche volta non lo capisco, qualche altra volta non suscita in me alcuna emozione. Ma quando trova la strada giusta per arrivare nel mio intimo provoca in me commozione e tremore. È il caso di queste poesie di Alice. Evocano, oltre che narrare. Sono letteratura e pittura. Le parole sono pennellate. Aprono orizzonti, non definiscono ed è questo che mi seduce. Dicevano i Chassidim (che sono gruppi religiosi di ebrei di vari periodi) che la narrazione di un evento è efficace quanto l'evento stesso o anche di più. Forse perché la distanza dal fatto, emozionale e temporale, consente un coinvolgimento più profondo. Così, Alice si racconta: dal suo mondo interiore fino all'evento tragico che la segna per sempre e che nella sua vita diventerà, ne sono certo, fonte di energia e di tenerezza. "Distanza non è assenza... Io ti sento viva". Il narrare è salvezza sia per chi parla sia per chi ascolta." (Fabio Masi)