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"C'è una delicata presenza assenza nelle poesie di Rosalba , che diventa sanguigna quando passa al sardo, lingua dei suoi padri. Rosalba accetta il dolore della sofferenza senza spalancargli le braccia, impegnata com'è ad abbracciare la serenità dei ricordi e le piccole grandi gioie di un presente che promette un futuro fatto di presenze e di speranze e desideri sempre nuovi." (Morena Deriu, giornalista)