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Sono proseguiti gli incontri, uno ogni due settimane, con le bambine e i bambini delle classi delle Scuole P. Marella. Abbiamo continuato lavorando in gruppo cercando di favorire il movimento in due direzioni. Il movimento, infatti, è duplice: comprendere l'Altro da sè attraverso la "simulazione incarnata" (Io sono te/ tu sei me, fondamento fisico dell'identificazione); comprendere e individuare Sé grazie alla creazione di una distanza, di uno spazio per il dialogo tra Io e Me (uno spazio per giocare con un simbolico liberato, per saltare da un piano all'altro, uno spazio in cui 2+2 può fare 4, ma anche no). Perciò nel corso del terzo anno di percorso alle Scuole P. Marella, che in questo volume proviamo a raccontare, abbiamo cercato di andare in questa direzione, per aprire spazi e luoghi in cui dialogare con l'identità che è anche dell'Altro e l'alterità che è anche mia, e che costituiscano camere di compensazione rispetto all'acting. Un Altro, dunque, che non è solo lui o lei, che non sei solo tu, ma che sono anche Io rispetto a me stesso.