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"Il treno delle nuvole è un posto dove far correre i pensieri senza imbrigliarli troppo, io ogni tanto lo prendo per scrivere delle storie, giocare con le parole senza paura di essere scoperto, e magari inventare qualche finale rassicurante per fare pace col mondo. Una delle cose che dicono spesso di noi matti è che abbiamo la testa tra le nuvole. Così quando vidi comparire Matt e Stig sul mio treno non fui particolarmente sorpreso. Questo genere di viaggi dispensa solitamente parecchia inquietudine, ma se c'è una cosa che si può dire con certezza è che noi il prezzo del biglietto lo paghiamo, eccome. Perché ci portiamo sempre dietro un pezzo mancante, chi la voce, chi l'udito, chi un sogno, ed è questa mancanza a rendere imperdonabili le nostre emozioni". Poiché l'imprevisto può trasformare chiunque in un "diverso", Matt e Stig, accomunati da diverse disabilità, ci parlano di noi. Una storia scritta sul treno delle nuvole per aiutarci a cogliere la sociogenesi della "malattia mentale" e riflettere sulla risposta sociale alla diversità. Introduzione di Nando Tonon.