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Un reportage lungo tre anni che racconta, attraverso le parole di chi sopravvive al femminicidio, gli esiti drammatici della violenza di genere. A vivere le conseguenze del femminicidio sono madri, padri, sorelle, fratelli, figlie e figli. A loro restano i giorni del dopo, le spese legali, le umiliazioni nei tribunali, le accuse mediatiche del «se l'è cercata». Sempre più familiari intraprendono battaglie quotidiane: c'è chi scrive libri, organizza incontri nelle scuole, lancia petizioni, raccoglie fondi. Il tutto con l'intento di dimostrare che il femminicidio è un fenomeno con radici culturali e sociali profonde, attecchite su un senso di proprietà e di dominio degli uomini sulle donne ancora molto diffuso.