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Tutti sanno o tutti vorrebbero sapere. La sparizione della spina di Cristo, che ha ribattezzato la chiesa gotica sul lungarno, ha attratto i detenuti del Don Bosco. Dentro le mura del penitenziario di Pisa gli ospiti, costretti nelle celle, sfruttano la loro ora d'aria per investigare. La spina doveva essere lì per l'inaugurazione della mostra dell'artista tedesco, che tanto l'aveva voluta come cornice alle sue barche di cera, ma alla sua apertura il sacrario era vuoto. Giornali e televisioni dicono poco, quel tanto che basta per raggiungere i galeotti e insinuare in loro dubbi e curiosità. Quei pochi fortunati che godono dell'articolo 21 dell'ordinamento penitenziario impiegano ogni minuto lontano dalle sbarre per conoscere la verità. Qualcuno si avvicina pericolosamente alla realtà delle cose, altri invece rischiano persino di essere implicati nel fatto. Tutti colpevoli e tutti innocenti in una vicenda più che intricata. Una dicotomia che attanaglia l'intero penitenziario che riesce persino a intrecciare il mondo esterno. Questo romanzo collettivo nasce dal corso di scrittura diretto da Antonia Casini e Michele Bulzomì all'interno del carcere Don Bosco di Pisa.