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"Pedalava verso la gloria, verso l'eternità. La storia stava bussando alla sua porta; con un'intuizione avrebbe portato la sua cittadina al centro dell'universo. Non si sarebbe parlato d'altro, grazie a lui." Che fine ha fatto il giovane Ramiro Bettini? E soprattutto perché ha deciso di passare una notte nella pineta di Andalù, dove prostituzione e messe nere sono solo alcune delle misteriose attività che vi si svolgono? Noir ambientato nella provincia italiana, "Andalù", tiene il lettore con il fiato sospeso e, insieme, lo accompagna nella profonda provincia italiana, dove pregiudizi e superstizioni condizionano ancora oggi la vita di molti." "Andalù" è un romanzo che racchiude in sé la metafora della vita, della gioventù soffocata, repressa, stanca e annoiata tra un orizzonte sempre presente e una pineta mai verde, anzi oscura come la notte e traboccante di mille tentazioni che si contrappongono, in cui si entra solamente attraverso il carontiano cancello. Cosa è la "provincia" descritta così bene in "Andalù" e con leggerezza kunderiana, se non quello spaccato di vita invernale in continua attesa di un qualche cosa che non avviene mai?" (dalla Postfazione di Paolo Ferruzzi)