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Il libro, scritto in forma di intrigante indagine giornalistica, ricorda il naufragio della nave Utopia, avvenuto il 17 marzo 1891, e ricostruisce il contesto umano, sociale e politico in cui si è compiuto. Una disgrazia evitabile nella quale perdono la vita 18 cittadini di Faeto, 8 di Roseto Valfortore e centinaia di altri emigranti partiti dalle regioni del Sud. Le disumane condizioni dei viaggi, lo squallido ruolo degli agenti delle Compagnie di navigazione, la beffa dei superstiti e delle famiglie delle vittime, cui venne negato un sia pur minimo indennizzo, obbligano ciascuno di noi a confrontarsi con la realtà del fenomeno migratorio dei nostri giorni.