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"Baciami, con la tua bocca!" Con questa invocazione della Sposa comincia il biblico Cantico dei Cantici, libro esoterico, sapienziale, lirico, il più struggente che sia mai stato scritto. La Sposa invita: "Entri il mio diletto dentro il giardino mio e ne colga i frutti squisiti". Lo Sposo annuncia: "Coglierò i tuoi datteri, / mangerò la tua uva e respirerò il tuo respiro / che ha il profumo delicato delle mele". Tre millenni di canti d'amore e di erotismo, fino agli immortali versi di Jacques Prévert: "I ragazzi che si amano / non ci sono per nessuno, / essi sono altrove, / lontani nella notte, / più in alto del giorno, / nell'abbagliante splendore / del loro primo amore". Nel mezzo, l'amore lirico greco e quello stupratore di Roma, la mortificazione della carne negli anni bui fino al Duecento, poi la ribalderia culminata col Priapeia di Niccolò Franco, la lezione dei libertini francesi, e il nuovo erotismo con la rivoluzione della donna e il declino dell'etero.