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"Come un demagogo, Brown asseconda la mente della massa desiderosa di miti e di mostri, si ciba della sua credulità sostenendo che la pseudo-scienza e la storia dell'arte pasticciati insieme nei suoi romanzi sono 'reali'. Per dimostrare la tesi introduce persone reali -il suo editore (che ha la preziosa carta NetJets Corporate) e un'operatrice del museo fiorentino - al suo fantasmagorico cast; la miscela non è finzione ma una truffa intellettuale. L'arte al suo meglio è una bugia che dice la verità. Al suo peggio, come nell'infernale Inferno di Brown, è una bugia che rimuove la verità e sostituisce la realtà con la sua demente oscurità e la sue tossiche bufale".