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Scrivere, giocando con le parole, spesso accostando sostantivi e aggettivi in modo inatteso - talvolta sorprendente, ma sempre lieve - si palesa nei versi di Giulia come un'urgenza, una necessità imperativa, che quasi la perseguita fra le attività quotidiane più diverse: "su pezzi di giornale - su tovaglioli del bar - su di un muro rovinato - su fogli di un quaderno stropicciato - sul vetro con un dito infreddolito - con lo sguardo nel cielo di sole appena nato - sulle onde del mare agitato - sulla sabbia con un bastoncino che hai trovato - sulla pelle con inchiostro delicato - sulla terra con un chiodo mai usato - scrivi".