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Il volume propone una serie di monologhi tratti dallo spettacolo cult "Dignità autonome di prostituzione" che va in scena da ben dieci anni. "Luciano Melchionna guarda con occhio critico e mai incattivito il suo e il nostro universo, i suoi e i nostri giorni, e ce ne restituisce suoni, atmosfere, vibrazioni, provandosi a offrire a chi ha partecipato a una replica almeno della sua 'Dignità' un rapporto addirittura fisico di quei momenti. Solo per loro? Non credo. Chi non ha visto il suo spettacolo troverà un caleidoscopio di colori a volte scintillanti a volte tenui con cui comporre il percorso delle storie infinite per costruire un puzzle misterioso e complesso. Bozzetti rapidi, sussulti improvvisi, pezzi di una realtà carpita e trasformata a volte in incubo o sogno quasi sempre crudele. La scrittura ci consente una pausa che il corpo d'attore non permette. Leggere significherà quindi stabilire un nuovo rapporto con le storie di questo autore che predilige il suono della parola eppure ci suggerisce anche il luogo di una possibile sosta silenziosa nel suo universo metateatrale."