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La più alta espressione del bello come percezione umana, ci deriva da come la natura sappia esprimersi con perfetti rapporti nelle forme, nelle collocazioni spaziali, nell'equilibrio fra i colori e nelle cadenze musicali. Inoltre, alla proporzione divina, che è essenzialmente geometrica e matematica, rispondono sia le parti del corpo umano, che opere dell'ingegno come i megaliti di Stonehenge, la pianta del Partenone, la cattedrale di Notre Dame, le sinfonie di Beethoven, la Primavera di Botticelli e la Gioconda di Leonardo. L'Antologia fa comprendere come il tema della divina proporzione abbia affascinato i più alti ingegni del Rinascimento: Piero della Francesca, che nel Libellus espone in nuce le teorie che saranno poi sviluppate da Luca Pacioli nel De divina proportione e infine interpretate graficamente da Leonardo da Vinci con i poliedri.