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Platone sosteneva che la follia fosse un dono elargito dagli dèi. Il legame tra creatività e follia ha affascinato a lungo l'uomo: continua tuttora ad affascinare filosofi, drammaturghi e poeti; l'idea dell'artista folle, del musicista tormentato, o del poeta straziato, mantiene una forte presa sull'immaginazione collettiva. Il testo di Centini è un'analisi sostanziosa e accurata del rapporto che lega la genialità dell'artista ai suoi, talvolta presunti, disturbi della psiche. Presenta al lettore un tentativo di mettere a fuoco una questione esistenziale di primaria importanza attraverso lo sguardo analitico dell'antropologo, ma al tempo stesso esamina la questione nella direzione inversa, ovvero tentando di portare nell'indagine antropologica la piena consapevolezza di una dimensione che caratterizza la vita umana e il mistero che questa racchiude. Il libro è corredato da illustrazioni che accompagnano il lettore in un viaggio di scoperta nell'arte e nella follia.