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"Sintattica non è una mostra sulla parola nell'arte, ma piuttosto un'esemplificazione di come alcuni principi che regolano il linguaggio verbale - dalla sequenzialità alla permutazione, dalla serialità all'alternanza - sono stati assorbiti e tradotti nelle arti visive, in un vasto repertorio di soluzioni espressive e mediali, che vanno dalla pittura all'installazione sonora, dal video alla scultura-oggetto, secondo percorsi sostanzialmente indipendenti rispetto alla tradizione della poesia visiva e sonora. Il linguaggio verbale, pertanto, è assimilato a una sorta di macchina, di dispositivo che produce lavoro e oggetti; esso trasforma e si trasforma, smonta e ricombina singoli elementi che siano figure, parole, colori, suoni. In questa condizione risiede l'impronta di carattere concettuale più profonda che Claudio Adami, Luigi Battisti e Pasquale Polidori condividono, ma a differenza dell'Arte concettuale degli anni Settanta segnata da una certa iconoclastia, coloro che ricorrono alla parola dal 1980 in poi non la assimilano più solo alla logica e al progettualità, ma ne considerano le dimensioni plurime, dal sociale alla presentazione visiva." (Francesca Gallo)