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Renato Mambor appartiene alla generazione degli artisti che ha contribuito a definire la storia dell'arte italiana degli anni '60 e '70. Nato a Roma nel 1936, è cresciuto in questo magnifico territorio, tra rovina e povertà. Nel periodo dell'immediato dopoguerra, a Roma tutto è da ricostruire; la città eterna inizia a rinascere dalle ceneri di un passato doloroso che vuole dimenticare. Quest'epoca forgia nella memoria collettiva l'immagine delle difficoltà sociali associate a un fermento di ricostruzione e di speranza nella nuova realtà industriale ed economica. Il paese prende consapevolezza del ritardo culturale dovuto al proprio isolamento durante il periodo fascista. Nell'ambito dell'arte questa volontà di "aggiornarsi" si esprime, sul piano politico e teorico, a Roma, sede delle amministrazioni e delle grandi università, con figure come Lionello Venturi e Argan, a Venezia con Marchiori e Apollonio. La settima arte aziona una carica emotiva contagiosa, incitando al cambiamento in tutti i settori della creazione. Renato Mambor contrae questa febbre di rinnovamento che lo lega, per un'aspirazione vitale, alla città che lo ha visto nascere.