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Proprio nell'anno del Centenario dell'arrivo di de Chirico a Ferrara, il pronipote dell'artista, Eugenio Bolognesi, fornisce alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico un nuovo strumento di indagine: un centinaio di lettere dell'artista alla fidanzata Antonia Bolognesi, conosciuta e frequentata durante il suo soggiorno nella "Ferrara delle sorprese" (1915-1918). Sottolinea il Presidente della Fondazione de Chirico: "La lettura degli scritti riguardo questa importante relazione [...], completa il quadro di de Chirico come uomo, dal quale risalta una profonda integrità personale, l'onestà e il forte impegno lavorativo per conquistare le condizioni necessarie per realizzare il sogno di vita condiviso con la fidanzata e la propria fiducia verso il richiamo del destino". Questo "diario" fornisce quindi uno strumento d'indagine paragonabile a quello di una prospettiva che, tra disegno e destino, rivela la nobiltà d'animo dei protagonisti e le usanze formali dell'epoca che hanno quel qualcosa di eterno e di classico, di armonia e di fatalità, che coincide con tutta l'arte di de Chirico.