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Marco Gastini è nato nel 1938 a Torino, dove vive e lavora. Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato grandi mostre antologiche e la collana "Scritti d'artista" - voluta dalla Fondazione Concetto Pozzati e con l'alto Patrocinio dell'Accademia di San Luca - pubblica una raccolta dei suoi pensieri sull'arte, la cultura, la vita. Gastini asserisce sicuro di sé: "Mi interessa dipingere. Le mie macchie sono pittura ma non come sensibilità: sono un peso, un fatto fisico, il peso di un gesto che reclama la massima concentrazione. Per me resta un problema di pittura: nella sua essenza. Vorrei che chi le guarda le accettasse dinamicamente, come energia, come un'azione". "La pittura, il dipingere - per l'artista - è una forma di discontinuità, concentra l'attenzione su un momento che stacca il gesto, l'azione rispetto allo spazio indifferenziato. La concentrazione, la discontinuità annullano lo spazio e inventa un suo spazio diverso, discontinuo, a sua volta". In tutto il libro si percepisce un interessante percorso mentale che "non può essere preso se non considerandolo, verificandolo nelle sue componenti fisiche".