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Nel 1907, un giovane georgiano anarchico, che combatte a suo modo contro l'Impero russo di Nicola II, decide di intraprendere un lungo e tortuoso viaggio clandestino. Obiettivo: arrivare a Berlino per incontrare segretamente Lenin. Nascosto nella sala macchine di un cargo che trasporta grano, parte da Odessa e sbarca ad Ancona. Da lì, con l'aiuto degli anarchici del posto, raggiunge Venezia presentandosi alla soglia del Monastero di San Lazzaro degli Armeni, nella laguna veneta, dove sarà ospite dei padri mechitaristi. È una leggenda? Negli anni Cinquanta il giornalista italiano Gustavo Traglia cercò di scoprire le motivazioni che portarono Josif Dzugasvili in Europa, ma la pubblicazione delle sue ricerche fu ostacolata da chi preferiva tenere segreto quel viaggio. L'autore indaga sulla vicenda, insegue le poche tracce e i tanti pseudonimi che Josif dissemina lungo il suo cammino, raccoglie indizi e rintraccia le fonti. Assieme a lui torniamo ad ammirare la Venezia delle calli, dei sotoporteghi, dei ponti, dei tramonti in laguna. Tra i turisti che sbarcano dai "mostri bianchi" e i veneziani che si tengono stretta la loro città, riusciremo forse a scoprire se nel 1907 il bolscevico è davvero stato lì.