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Rosetta, ormai ottantenne, visita con la memoria i luoghi della sua infanzia trascorsa in Calabria, al seguito del padre, guardalinee, nei caselli ferroviari. Sono queste tipiche costruzioni a fare da filo conduttore ai ricordi della donna. Di capitolo in capitolo, la protagonista ci accompagna per mano fra i vari caselli, scenari di un'infanzia a un soffio dai binari, come recita il titolo, solitaria ma tenacemente vivace, animata da attenzione, curiosità e fantasia, ausiliarie quasi personificate di una crescita faticosa in anni ancor più difficili. Un racconto affettivo, vivificato da descrizioni precise e delicate, si erige come un monumento, a domandare di essere ricordato, ancora una volta.