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Torino, inizio anni novanta. Una notte ai Murazzi viene ucciso un ragazzo magrebino, Giuseppe Nazareno è accusato ingiustamente del delitto. Nel giro di qualche ora, la sua vita cambia radicalmente. Condannato a ventun anni di carcere, il giovane carpentiere giura vendetta contro il suo accusatore Vincenzo Zaccali, entrambi originari di Santo Stefano in Aspromonte, e boss della nuova e spietata Ndrangheta calabrese sempre più radicata sul territorio piemontese. Una vicenda amara, raccontata in modo semplice e scorrevole che immerge il lettore nella visione di una Torino notturna sconosciuta ai più.