Tab Article
Il saggio-pamphlet-manifesto Kn fu pubblicato per la prima volta nel 1935 presso le Edizioni della Galleria il Milione di Milano. La sua tesi di fondo sta nell'indicare l'arte astratta come il punto d'arrivo di ogni tentativo di fare arte, mèta, in pittura, ormai quasi raggiunta grazie a figure come Paul Klee ma soprattutto con Kandinsky, e nelle altre arti con i vari Le Corbusier, Mies van der Rohe, con gli architetti "razionalisti" come Giuseppe Terragni, e con molti musicisti che hanno Bach come capofila - il cui nome non a caso ricorre diverse volte nelle argomentazioni dell'autore, il quale, grazie alle sue notevoli competenze musicali, attinge dal campo della musica una gran varietà di materiali argomentativi. Il testo ha un effetto dirompente nel panorama spesso paludoso e arretrato della cultura italiana; e anche in virtù del suo andamento apodittico e categorico, suscitò grande scalpore e diede adito per diversi anni da un lato ad adesioni incondizionate, dall'altro a sprezzanti confutazioni. In questo agone scesero personaggi come Bontempelli, Anceschi, Marchiori, Bragaglia e moltissimi altri. Ma Kn, in realtà, ha un effetto di apertura e di chiusura, è sì un manifesto, ma qualcosa come un "manifesto retroattivo", in quanto, analiticamente, passa in rassegna con singolare pertinenza tutte le maggiori avanguardie artistiche. Con una nota di Manuel Orazi.