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Racconto esilarante e nostalgico di Roma, distillato di luoghi sorprendenti, storie stravaganti, scorci da cartolina e angoli nascosti, e poi odori, sapori, ritratti di storia antica e recente e quadretti di vita quotidiana. Il tono sarcastico, nello stile particolarmente graffiante di questa giornalista, si alterna a quello intimo e sentimentale. "Roma ti fa sentire un re e nello stesso tempo un disperato. È un intreccio fantasmagorico e meraviglioso di vegetazione pubblica e privata, artistica e storica, sociale e turistica, religiosa e mafiosa, umana e aliena, istituzionale, internazionale e fecale, dove tutto si avviluppa e non si capisce dove inizia l'inizio e finisce la fine, dove idee, progetti, sfide, truffe, lavori pubblici, eventi, partiti, associazioni, fondi di investimento, società, nascono e muoiono nello stesso momento, in un continuo sparire e riapparire dove il capo è la coda. Ma Roma è anche bella, bellissima, sublime, se la vedi all'alba e senti un'emozione che diventa dolore quando il lungotevere si tinge di porpora e sul fiume biondo sfilano con riflessi cangianti i monumenti circostanti. Roma ti entra ipodermicamente nel sangue e t'illanguidisce. Come un bacio incompiuto o un abbraccio a metà". (Prefazione di Vittorio Emiliani)