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Il romanzo, ambientato dal maggio 1940 all'agosto del 1948, tra le colline molisane che degradano sul litorale adriatico, s'intreccia con la storia, determinando il destino dei personaggi de "Gli sconfitti". I piccoli fatti privati e la grande storia s'incrociano strettamente, mentre il conflitto s'abbatte come una mannaia sull'Italia, già stanca di miseria e retorica fascista. I temi del rifiuto della guerra, della morte, della ricostruzione del Paese, della crescita, sotto ogni punto di vista, della memoria come propulsione per il futuro, dell'affermazione del sé e della propria identità, sono affrontati con rigore e risultano ben armonizzati. Il microcosmo diviene metafora del mondo sconvolto da una furia cieca e dissennata.