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"Il libro è una carrellata di scherzi, di birbonate, di situazioni paradossali di una banda di ragazzacci che Varlaro nobilita chiamandola "Il Battaglione" ma che ragazzacci rimangono. In questa carrellata viene rappresentata una varia umanità di ragazzi: c'è l'estroso, il leader, il più bravo di tutti, il creativo, quello che inventa e organizza le goliardate, quello che è il più capace con le donne ma anche quello che le busca per primo ed è a sua volta vittima anch'esso dei suoi stessi scherzi, c'è il soggetto di tutti, c'è il più ingenuo, il meno bravo quello che fa parte della banda ma subisce l'angheria degli altri, c'è il braccio destro del capo che è lo stesso Cico (l'autore, n.d.R.). Insomma c'è una varietà di personalità e di caratteri che negli anni '60 era normale trovare fra gli studenti di tutte le scuole e che probabilmente oggi non troveremmo più perché la scuola è diventata più seriosa, anche se meno colta, meno spensierata anche se ha meno privazioni e più privilegi di quella di allora" (dalla prefazione di Mario Guadagnolo).