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Giorgio Ventura è un quarantenne solitario, filosofo e maestro nella scuola elementare di Massafra, la città ionica incastonata fra mare e gravine. Divide il tempo tra insegnamento, scacchi, studi filosofici e musica classica. Ha una donna, Caterina, magistrato trasferito a Torino per lavoro, pochi amici e un fidato interlocutore, Achab, il pesciolino del suo acquario. A scuola incontra Clara, l'alunna della 4a A diversa dagli altri bambini. Il volto triste e un corpo grosso e sgraziato contrastano con la levità della sua intelligenza e con la sua fine sensibilità. Giorgio è gravemente turbato. Non si darà pace finché non avrà scoperto la verità e il dolore che si celano dietro gli occhi mesti della bambina, oltre il disagio che trapela e di cui nessuno sembra prendersi cura. "Il compito di Clara" è un romanzo psicologico, corale, dove emergono i temi della malattia e della morte da due punti di vista privilegiati: quello finemente sensibile di una bambina affetta da un disturbo del comportamento alimentare e quello amorevole e filosofico del suo maestro di scuola.