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Limpida capacità di svelare ciò che è vero per l'uomo, ciò che parla alla sua anima. Con il cielo, immanente e necessario, Sonia Tri apre un dialogo sincero che ne "I colori del cielo a settembre" si sviluppa attraverso la poesia. Un cielo desiderato, sognato, agognato nel tempo della malattia che come un terremoto ha colpito la sua vita. Un cielo che è materia e spirito, universale e particolare. Un cielo a cui tendere e da cui scappare, un cielo che accoglie e abbraccia, un cielo che muta. Senza voler per forza cercare una definizione ma piuttosto lasciandosi trasportare da una poesia cristallina e fortemente evocativa è possibile immergersi in una densa spiritualità. Una spiritualità profonda, fatta di fede e realismo, di quella sacralità friulana che possiamo ritrovare nei romanzi di Carlo Sgorlon, in alcune poesie di Tavan o di Cappello. Nelle poesie di Sonia Tri l'anima è una realtà necessaria e la necessità è la condizione umana per eccellenza. Tutto è necessario, tutto serve.