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Sandro Chia, uno dei più noti protagonisti della Transavanguardia, nel 2010 «crea il proprio esercito della salvezza». Guerrieri, arcieri e cavalli in terracotta colorata sono l'eco reinterpretato del noto esercito rinvenuto in Cina, a Xi'an, e realizzato nel III secolo a.C. per il mausoleo di Qin Shi Huang. Le sculture policrome dell'artista toscano - come dichiara il curatore del libro Alberto Fiz - diventano icone della contemporaneità, pronte ad avventurarsi verso una seconda vita. Chia interviene senza freni inibitori; i colori intensi s'insinuano nelle pieghe della materia, e la pittura «non si limita alla semplice decorazione, ma diventa complice, tanto da sviluppare un processo di trasformazione che intacca la natura stessa dell'oggetto, offrendogli un plusvalore estetico». Il volume, bilingue (italiano e inglese), è il catalogo della mostra "Sandro Chia. L'esercito dell'imperatore" (AreaB di Milano, 17 maggio - 19 luglio 2019, a cura di Alberto Fiz) ed è arricchito da un vasto repertorio fotografico delle opere di Chia, da una serie di scatti dello scavo archeologico originale e dagli apparati biografici e bibliografici dell'artista.