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A Rimini, sui resti di un anfiteatro romano, sorge il CEIS (Centro Educativo Italo Svizzero): realizzato nel 1946 da Felix Schwarz, amico e collaboratore di Aldo van Eyck, e da Margherita Zoebeli, che lo guiderà sino alla sua scomparsa, il 'villaggio' nasceva in una Rimini distrutta dai bombardamenti, prima come centro di aiuto alla popolazione poi come luogo di educazione per l'infanzia. Il volume narra ciò che oggi è questa realtà dove si sono anticipati i principi della Nouvelle École a cui tanti hanno guardato come modello di spazio educativo; e si sofferma sul valore identitario di questo luogo che deve la sua singolarità proprio alla compresenza di ruderi baracche e bambini.