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Tetide o delle radici è il senso primo e ultimo di questa raccolta di versi e Maria Antonella D'Agostino ce lo fa intendere immediatamente, come a ribadire che il futuro non può esistere se non si ha alle spalle un passato carico di fermenti, cioè di radici che permetteranno poi la crescita. Crescita dell'io e del mondo. Il libro è diviso in quattro sezioni, ognuna delle quali conferma e avvalora il concetto di radice (Radici interiori, Radici della vita, Radici della terra, Piccole radici), ma il linguaggio è unico, compatto, teso a cogliere l'essenza dell'umano e del divino nello scorrere lento del tempo. La poetessa osserva, medita, fa passare tutto attraverso la sua interiorità e poi fa fiorire nella parola (il concetto è ungarettiano) la propria vita e tutto ciò che le si muove attorno.